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SBTi cos’è?

La Science Based Targets Initiative o anche semplicemente chiamata SBTi, nasce dalla crescente consapevolezza del ruolo cruciale delle aziende nella mitigazione del cambiamento climatico. È un quadro di riferimento globale che aiuta le aziende a stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni di gas effetto serra attraverso la validazione scientifica.

La SBTi nasce dalla collaborazione tra alcune delle organizzazioni più autorevoli in ambito ambientale: CDP, UN Global Compact, World Resources Institute (WRI), WWF e la We Mean Business Coalition.

L'obiettivo? Garantire che le aziende allineino i loro sforzi a ciò che è necessario per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, in linea con l’Accordo di Parigi, e anche rafforzare resilienza e trasparenza, con report annuali sui progressi.

Aderire agli SBTi non è solo una scelta etica, ma è soprattutto una strategia competitiva:

  • Rafforzare la reputazione aziendale
  • Aumentare la fiducia degli stakeholder
  • Stimolare innovazione e resilienza

SBTi non si limita a fissare una direzione: costruisce uno standard condiviso, previene il greenwashing e guida le aziende in ogni passo del percorso di decarbonizzazione.

 

SBTi Targets

Nel 2018, il Rapporto SR15 dell’IPCC ha evidenziato che anche un riscaldamento globale di +1,5°C avrà impatti gravi su salute, biodiversità e stabilità globale. La soluzione? Raggiungere lo zero netto entro il 2050, attraverso:

  • La decarbonizzazione completa dell’energia e dell’industria.
  • L’eliminazione delle emissioni di CO₂ derivanti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dall’uso del suolo.
  • La riduzione delle emissioni CO₂ equivalente in tutti i settori.
  • La rimozione attiva della CO₂ dall’atmosfera per compensare le emissioni residue.

 

I 6 passaggi per fissare obiettivi Net Zero con la SBTi

Per fissare obiettivi Net Zero in linea con la scienza, SBTi propone un processo strutturato in 6 step. Ogni fase accompagna l’azienda in un percorso chiaro, concreto e coerente con l'urgenza climatica. 

  1. Registrazione
    L’azienda si registra presso la SBTi, indicando il proprio profilo (PMI, istituzione finanziaria o corporate). Questo determina il percorso specifico da seguire.

  2. Impegno - Commitment
    L’azienda dichiara la volontà di fissare obiettivi Net Zero basati sulla scienza. Ha poi 24 mesi di tempo per svilupparli e presentarli per la validazione. Dopo la revisione dell’impegno, l’azienda appare come "committed" sui siti web della SBTi e dei suoi partner.

  3. Sviluppo degli obiettivi
    Si definiscono gli obiettivi a breve e lungo termine, partendo da un inventario completo delle emissioni (scope 1, 2 e 3), in conformità con il GHG Protocol,  scegliendo l’anno base e l’orizzonte temporale.

  4. Validazione
    Gli obiettivi vengono inviati alla SBTi, che ne verifica la coerenza con i propri criteri scientifici. Se approvati, diventano ufficiali.

  5. Comunicazione
    Gli obiettivi approvati vanno resi pubblici entro 6 mesi, comunicandoli con chiarezza sul proprio sito web.

  6. Rendicontare
    Ogni anno l’azienda aggiorna i propri stakeholder sui progressi, attraverso report di sostenibilità, il sito web o piattaforme di disclosure come CDP o CSRD.

 

Infografica SBTi cos'è - ITA - Green Future Project

 

Sviluppare obiettivi Net Zero in linea agli SBTi

Sviluppare un obiettivo Net Zero non significa soltanto fissare una data in cui le emissioni saranno azzerate. Si tratta di definire un percorso dettagliato, credibile e misurabile, basato su criteri scientifici condivisi, per raggiungere quel traguardo. In altre parole, l’azienda deve mettere nero su bianco “quanto” e “come” ridurrà le proprie emissioni, partendo da un inventario completo che include gli scope 1, 2 e 3.

Da questo inventario, vengono scelti l’anno base e il periodo di riferimento per fissare obiettivi a breve termine - solitamente da 5 a 10 anni - e obiettivi a lungo termine - entro il 2050 o prima. Un aspetto fondamentale è che, per essere considerati validi, questi obiettivi devono rispettare delle soglie di copertura delle emissioni. In particolare:

  • Scope 1 e 2: Gli obiettivi devono coprire almeno il 95% delle emissioni
  • Scope 3: Se le emissioni di questo ambito rappresentano oltre il 40% del totale, gli obiettivi devono coprire dal 67% al 90% delle emissioni.

Questa struttura garantisce che l’azienda consideri in modo completo e sistematico le fonti di emissione, assicurando che la riduzione del proprio impatto ambientale sia autentica e allineata con gli standard scientifici. SBTi, con le sue linee guida e strumenti, supporta le aziende nel trasformare questi impegni in azioni concrete e monitorabili nel tempo.


 

Beyond Value Chain Mitigation (BVCM SBTi)

Per raggiungere il Net Zero, dopo aver raggiunto l'obiettivo a lungo termine e ridotto le emissioni di circa il 90% - anche se questa cifra può variare a seconda dei percorsi settoriali - l'azienda deve ora neutralizzare le emissioni residue utilizzando metodi permanenti di rimozione e stoccaggio del carbonio. Un esempio di questo è la cattura diretta dell'aria e il suo stoccaggio.

SBTi incoraggia fortemente le aziende a fare di più: generare un impatto positivo investendo in azioni che riducono e rimuovono emissioni al di fuori della loro catena del valore, quello che viene chiamato Beyond Value Chain Mitigation (BVCM).

Cos’è il BVCM? È il sostegno a progetti che:

  • Riducono o rimuovono emissioni in altri settori o territori
  • Promuovono coesione sociale, biodiversità e giustizia climatica

Anticipano benefici concreti e a breve termine per il clima globale
Attenzione però: il BVCM non può sostituire le azioni interne di decarbonizzazione. Serve ad accelerare il raggiungimento del picco delle emissioni e a bilanciare gli sforzi globali per la transizione (il cosiddetto sbti offsetting)​.

sbti blog Green Future Project