Il Bilancio di Sostenibilità sta diventando sempre più cruciale per le aziende, soprattutto con l'avvicinarsi del 2025, anno in cui l'obbligo di rendicontazione si estenderà a un numero ancora maggiore di imprese nell'Unione Europea. Dal 2024, il bilancio di sostenibilità obbligatorio coinvolge già tutte le aziende con più di 250 dipendenti, un fatturato superiore ai 50 milioni di euro o un bilancio annuo oltre i 25 milioni di euro. Entro il 2025, questo obbligo includerà una gamma ancora più ampia di realtà aziendali, rendendo indispensabile prepararsi al cambiamento.
Il bilancio di sostenibilità 2025 non rappresenta solo una richiesta normativa, ma una vera e propria opportunità per migliorare la trasparenza, la reputazione aziendale e il posizionamento sul mercato. Redigere un bilancio di sostenibilità permette infatti di analizzare gli impatti ambientali, sociali e di governance (ESG) dell’azienda, facilitando una gestione più consapevole e responsabile delle proprie attività.
Le imprese che adotteranno il bilancio di sostenibilità obbligatorio entro il 2025 potranno non solo rispettare i requisiti di compliance, ma anche rafforzare il loro impegno verso un futuro più sostenibile, comunicando in modo chiaro i propri progressi a investitori, clienti e stakeholder.
Il 28 novembre 2022, il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva europea csrd, che impone alle aziende di pubblicare ogni anno un bilancio di sostenibilità seguendo criteri precisi.
Ecco cosa significa:
Il 30 agosto 2024, l'Italia ha approvato in via definitiva il Decreto legislativo che recepisce la direttiva UE 2022/2464, conosciuta come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa direttiva amplia e rafforza gli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità aziendale, modificando le normative europee precedenti, tra cui il regolamento UE n. 537/2014 e le direttive 2004/109/CE, 2006/43/CE e 2013/34/UE.
Qui sotto un'infografica che illustra, dalle grandi imprese alle pmi non quotate, le imprese che dovranno fare bilancio di sostenibilità obbligatorio nel 2025.
Una modifica importante riguarda il sistema di sanzioni, che è stato rivisto rispetto alla bozza iniziale del decreto-legge. Per i primi due anni dall'entrata in vigore della legge, le sanzioni saranno più basse e non potranno superare i seguenti limiti:
Questi limiti sono stati stabiliti per garantire un trattamento equo tra le aziende che devono rendicontare e i loro revisori.
Inoltre, la CONSOB avrà poteri di vigilanza per indagare su eventuali violazioni delle informazioni fornite dalle aziende. Le violazioni possono derivare sia dall'organo di amministrazione della società, sia da aziende nella catena del valore che non sono direttamente controllate dalla società.
Il percorso ESG di un’azienda richiede strumenti chiari per misurare e comunicare i progressi.
Due documenti fondamentali in questo ambito sono il Bilancio di Sostenibilità e il Report di Impatto. Sebbene vengano talvolta confusi, hanno funzioni e obiettivi ben distinti, e comprendere queste differenze è cruciale per una strategia di sostenibilità efficace.
Il Bilancio di Sostenibilità è un documento formale, spesso richiesto annualmente, che fornisce una panoramica completa delle performance di un'azienda in ambito ambientale, sociale e di governance. Questo strumento consente di misurare in modo dettagliato l'impatto che l'azienda ha sull'ambiente e sulla società, includendo metriche quantitative e qualitative che coprono un'ampia gamma di fattori.
Dal 2024, il Bilancio di Sostenibilità obbligatorio sarà applicato alle aziende all'interno dell'Unione Europea che rispondono a criteri specifici: più di 250 dipendenti, un fatturato superiore a 50 milioni di euro, o un bilancio annuo che supera i 25 milioni di euro. Questo obbligo deriva dalla direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che punta a standardizzare la rendicontazione ESG e a migliorare la trasparenza aziendale su larga scala. Il Bilancio di Sostenibilità non solo consente alle aziende di garantire conformità alle normative, ma rappresenta anche un potente strumento per rafforzare la fiducia degli stakeholder e migliorare la reputazione aziendale.
Attraverso la rendicontazione dettagliata delle azioni ESG, il Bilancio aiuta le aziende a:
Se il Bilancio di Sostenibilità è uno strumento tecnico e approfondito, il Report di Impatto si presenta come un documento più sintetico e accessibile, pensato per una comunicazione mirata verso gli stakeholder. Mentre il Bilancio si rivolge principalmente agli organi di controllo, agli investitori istituzionali e ai regolatori, il Report di Impatto mira a coinvolgere un pubblico più ampio, come dipendenti, clienti e comunità locali.
Il suo obiettivo principale è quello di tradurre le informazioni spesso complesse del Bilancio in un linguaggio chiaro, diretto e visivamente accattivante. Questo lo rende uno strumento ideale per raccontare in modo più narrativo e coinvolgente il percorso dell'azienda verso obiettivi di sostenibilità, come la riduzione delle emissioni di carbonio o il raggiungimento del Net Zero.
Un buon Report di Impatto dovrebbe:
Sia il Bilancio di Sostenibilità che il Report di Impatto svolgono un ruolo essenziale nel costruire e mantenere una reputazione solida e credibile in materia di sostenibilità. Mentre il Bilancio offre una base strutturata e verificabile per valutare le performance ESG, il Report di Impatto rende queste informazioni fruibili a un pubblico più ampio e non necessariamente tecnico.
In un mercato sempre più orientato verso la sostenibilità, entrambe le tipologie di documenti sono fondamentali per allinearsi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e per contribuire al raggiungimento degli obiettivi globali di riduzione delle emissioni e di giustizia sociale.
Le aziende che sapranno integrare efficacemente entrambi gli strumenti non solo miglioreranno la loro conformità normativa, ma anche il coinvolgimento degli stakeholder, il posizionamento competitivo e la capacità di affrontare sfide globali come il cambiamento climatico.