In Green Future Project (GFP) crediamo che la condivisione di esperienze sia un potente strumento di ispirazione. Per questo abbiamo scelto di intervistare Michele Braglia, ESG Manager di Kerakoll, una figura di riferimento nel panorama della sostenibilità aziendale.
In un contesto segnato dalla crisi climatica e dall’incertezza che spesso scoraggia gli investimenti, esempi concreti di aziende con una strategia solida possono fare la differenza. L’intervista a Michele Braglia dimostra che la sostenibilità non è solo un impegno etico, ma un percorso di crescita e competitività.
Chi è Michele Braglia e qual è il percorso di Kerakoll
Puoi raccontarci del tuo ruolo in Kerakoll e di come si inserisce nel percorso di sostenibilità dell’azienda?
“In Kerakoll ricopro il ruolo di ESG Manager all’interno del team di System Improvement. Il mio lavoro ruota attorno alla gestione di tutte le attività legate alla misurazione, rendicontazione e comunicazione dell’impatto ambientale, sociale e di governance dell’azienda, nonché delle iniziative e innovazioni che mettiamo in atto per evolvere verso un modello di business rigenerativo, in linea con l’essere un’azienda certificata B Corp.” introduce Michele.
Da tempo infatti, Kerakoll ha integrato la sostenibilità nel suo modello di business come pilastro strategico. “Un primo passo significativo in questa direzione è stato compiuto nel 2010, diventando “The GreenBuilding Company”: l’inizio di un percorso di trasformazione focalizzato sullo sviluppo di prodotti per l’edilizia a ridotto impatto ambientale.”
Dal 2021, con lo status di Società Benefit e la certificazione B Corp ottenuta nel 2023, Kerakoll ha adottato un approccio sistemico e integrato alla sostenibilità, avviando una nuova fase evolutiva.
Obiettivi e piano di transizione
Quali sono le principali priorità e gli obiettivi di sostenibilità che vi siete posti in Kerakoll per i prossimi anni?
“Siamo nel pieno sviluppo del sistema di reporting, in linea con le ultime direttive UE, e ci stiamo preparando alla ri-certificazione B Corp. Un periodo in cui non ci annoieremo, insomma.” Sorride Michele.
“Penso faccia parte di un percorso di crescita che ci ha visti accelerare molto negli ultimi anni, e che oggi ci fa sentire il bisogno di continuare a evolvere in modo coerente, coscienti della maturità raggiunta nella nostra strategia di sostenibilità e di come potrà essere ulteriormente sviluppata.”
“Inoltre, non possiamo non citare il grande obiettivo di sostenibilità per i prossimi anni: il Piano di Transizione. Come impresa B Corp, aderente a CO2alizione e parte del settore delle costruzioni, non possiamo tirarci indietro nel contrastare i cambiamenti climatici. Per questo motivo, grazie al nostro centro di ricerca d’eccellenza, il Kerakoll GreenLab, stiamo investendo molto nell’ambito dell’innovazione con lo scopo di sviluppare prodotti per l’edilizia di alta qualità, affidabili e a ridotte emissioni di CO2 equiv., per un costruito sempre più decarbonizzato.” enfatizza Michele.
La partnership con Green Future Project
Cosa vi ha portati a scegliere Green Future Project come partner nel vostro percorso di sostenibilità?
“Con Green Future Project abbiamo trovato da subito un forte allineamento culturale. Oltre ad essere entrambe B Corp, condividiamo una propensione all’innovazione e la capacità di trasformare idee in azioni concrete, frutto di un’attenta osservazione del mercato e di un ascolto attivo dei clienti.” Commenta Michele.
“In Green Future Project abbiamo trovato un partner affidabile, sempre pronto a raccogliere idee con l’obiettivo di migliorare e crescere insieme. Credo che questa sinergia rappresenti uno dei punti di forza più importanti del nostro legame”, afferma Michele.
Le sfide lungo il percorso
Quali sfide incontrate più spesso nel raggiungere i vostri obiettivi di sostenibilità, sia a livello interno?
“Una delle sfide più rilevanti che affrontiamo oggi, e che ci accompagnerà nei prossimi mesi, riguarda la fruibilità dei dati destinati alla misurazione e rendicontazione ESG. Non si tratta soltanto di reperire le informazioni, ma di riuscire a costruire un modello di rielaborazione capace di incrociare un’elevata mole di dati e garantire calcoli efficaci, accurati e replicabili nel tempo.” Sottolinea Michele.
“La complessità delle nostre formulazioni e la vastità del nostro portafoglio prodotti rendono questa sfida ancora più significativa. Utilizziamo numerose materie prime, ci affidiamo a fornitori multipli e dobbiamo gestire caratteristiche dei materiali che vanno mappate, tracciate e rielaborate, spesso per ottenere un solo valore percentuale. Questo semplice esempio evidenzia come spesso, dietro a un singolo KPI, si nascondano collegamenti, analisi e calcoli complessi.”
“Per questo, stiamo lavorando alla creazione di un’infrastruttura digitale personalizzata per il Gruppo, progettata specificamente per rispondere alle nostre esigenze di misurazione e reporting ESG, così da rendere il processo più solido, automatizzato ed efficace."
Quali sono invece le più grandi sfide esterne?
“Stiamo vivendo un periodo di grande incertezza normativa. I cambiamenti repentini che avvengono nelle sedi decisionali europee – e non solo – rappresentano una sfida aggiuntiva per chi, come noi, opera ogni giorno nel campo della sostenibilità. Da un lato, perché questa volatilità rischia di minare la credibilità del tema, che per anni non ha ricevuto l’attenzione che merita; dall’altro, perché rende più difficile pianificare investimenti a lungo termine e costruire basi solide.” spiega Braglia.
“Tuttavia, questo clima di instabilità non ci scoraggia. Al contrario, conferma la necessità di mantenere salda la nostra strategia e di procedere lungo la rotta che abbiamo tracciato. Quando parlo di un periodo di maturità nel nostro approccio ESG, mi riferisco proprio a questo: alla capacità di governare la complessità, anche in condizioni difficili, grazie all’esperienza consolidata e a una visione chiara e condivisa.”
Trend futuri e ruolo della tecnologia
In che modo la soluzione tecnologica di GFP vi supporta nel raggiungimento dei vostri obiettivi di sostenibilità?
“Grazie al contributo di GFP, calcoliamo l’inventario delle emissioni del Gruppo, un passaggio fondamentale nel nostro percorso di decarbonizzazione. Infatti, solo attraverso una misurazione accurata è possibile definire una traiettoria di riduzione delle emissioni realmente affidabile e sostenibile nel tempo.”
“La soluzione proposta da Green Future Project si distingue per essere user-friendly, completa e perfettamente adatta alle nostre esigenze. A questo si aggiunge il valore del team dedicato, sempre disponibile all’ascolto e attento alle nostre necessità. Un supporto che arricchisce ulteriormente il valore complessivo della partnership e conferma la fiducia costruita nel tempo.”
Quali pensi saranno i trend più significativi che guideranno la sostenibilità aziendale nei prossimi anni?
“Nei prossimi anni emergeranno due trend chiave: un reporting sempre più rigoroso e la centralità delle persone. Diversità, inclusione, benessere e impatto sociale saranno temi centrali. In questo contesto, la tecnologia avrà un ruolo cruciale: infrastrutture digitali robuste e l’Intelligenza Artificiale ci permetteranno di analizzare i dati ESG, simulare scenari e anticipare rischi. Trasformare i dati in insight strategici sarà un vantaggio competitivo decisivo.” afferma Michele.
Che consiglio daresti ad aziende che stanno iniziando ora il proprio percorso?
“Avere curiosità è fondamentale. La sostenibilità è una materia complessa e affascinante, che richiede voglia di esplorare, studiare e comprendere. Solo attraverso un approccio aperto è possibile cogliere come sia strettamente connessa al modello di fare impresa di oggi e di domani. Capire questi meccanismi permette di riconoscere il forte legame tra le scelte ESG e la visione strategica delle aziende, trasformando la sostenibilità in un driver di crescita e innovazione.” Conclude Michele.
L’intervista con Michele Braglia ci restituisce l’immagine di un’azienda che ha saputo integrare la sostenibilità nel proprio DNA, trasformando sfide complesse in opportunità di crescita e innovazione.
Il percorso di Kerakoll dimostra che è necessaria una visione strategica, investimenti in ricerca e la capacità di costruire partnership solide. È proprio da esempi come questo che Green Future Project trova l’ispirazione per continuare a supportare le imprese in un cammino condiviso verso un futuro rigenerativo.
Tags:
Case Study