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Quando si parla di clima e sostenibilità, sapere da dove partire è fondamentale. Ecco perché esistono standard internazionali come la ISO 14064-1: una guida chiara e strutturata per aiutare le organizzazioni a misurare, gestire e comunicare le proprie emissioni di gas serra (GHG) in modo credibile e trasparente.

 

Cos'è la ISO 14064-1?

La ISO 14064-1 è uno standard internazionale che fornisce le basi per costruire un inventario delle emissioni di gas serra. Non si tratta solo di raccogliere dati, ma di farlo secondo criteri rigorosi e riconosciuti a livello globale, in tutte le fasi: dalla progettazione alla raccolta dei dati, dalla verifica fino alla comunicazione dei risultati.

È pensata per qualsiasi tipo di organizzazione, pubblica o privata, grande o piccola, dotata di una struttura organizzativa e amministrativa.

Il cuore della norma sono cinque principi fondamentali, che garantiscono qualità e affidabilità dell’inventario:

  • Rilevanza: si considerano solo i dati e le fonti pertinenti rispetto agli obiettivi del report.

  • Completezza: tutte le fonti e gli assorbitori significativi devono essere inclusi.

  • Coerenza: l’inventario deve permettere confronti tra periodi e dati diversi.

  • Accuratezza: si riducono al minimo errori e incertezze.

  • Trasparenza: tutto deve essere chiaro e documentato, per permettere decisioni consapevoli.

 

Confini e responsabilità: cosa includere?

Un altro passo importante è la definizione dei confini dell’inventario: ovvero, cosa includere nel calcolo delle emissioni. La norma propone due approcci:

  • Controllo: si contano solo le emissioni e rimozioni delle strutture che l’organizzazione controlla direttamente (operativamente o finanziariamente).

  • Equa ripartizione: si rendicontano tutte le emissioni, ma solo in proporzione alla quota di proprietà.

 

Emissioni classificate nella ISO 14064-1

Non tutte le emissioni sono uguali. La norma iso 14064-1 distingue tra:

  • Emissioni dirette: derivano da sorgenti controllate direttamente (es. caldaie, veicoli aziendali).

  • Rimozioni dirette: assorbimenti di gas serra da assorbitori sotto il controllo dell’organizzazione (es. foreste aziendali).

  • Emissioni indirette: causate dalle attività dell’organizzazione, ma generate da fonti che essa non controlla (es. energia acquistata, trasporti esterni).

Le emissioni indirette meritano attenzione particolare: è l’organizzazione a decidere quali includere, ma deve giustificare chiaramente i criteri usati. Non si possono escludere fonti significative!

Le emissioni vengono poi classificate in sei categorie, dalla produzione e uso di energia, ai trasporti, fino alle emissioni associate ai prodotti. E, per ogni categoria, si distingue anche tra emissioni:

  • Biogeniche antropogeniche

  • Non biogeniche

  • Biogeniche non antropogeniche

Una classificazione dettagliata, ma necessaria per una rendicontazione davvero precisa.

 

 

Global Warming Potential (GWP)

La norma richiede di rendicontare separatamente le principali tipologie di gas serra, come CO2, metano (CH4), protossido di azoto (N2O), NF3, SF6 e altri, utilizzando una metrica comune: la tonnellata di CO2 equivalente (tCO2eq).

Questa unità tiene conto del cosiddetto Global Warming Potential (GWP): una misura di quanto un gas serra contribuisce al riscaldamento globale rispetto alla CO2. Per esempio, una tonnellata di metano ha un impatto molto maggiore di una tonnellata di CO2. Il GWP consente di confrontare mele con mele, anche se si tratta di gas diversi.

La ISO 14064 1 chiede di usare i valori GWP100, cioè quelli calcolati su un orizzonte temporale di 100 anni e aggiornati secondo le indicazioni dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change).

ghg-infografica

 

 

Quando e come bisogna fare la misurazione?

Ogni inventario si riferisce a un periodo di tempo specifico, ben definito e rappresentativo delle attività dell’organizzazione. Durante questo periodo, si raccolgono tutti i dati necessari a calcolare le emissioni e le rimozioni.

Il metodo di calcolo? Varia in base alla categoria, ma spesso si usano fattori emissivi: parametri standardizzati che aiutano a stimare le emissioni a partire da dati disponibili, come i consumi energetici. 

Nota importante: la metodologia deve essere documentata, giustificata e aggiornata, soprattutto se cambiano i confini, le attività o gli obiettivi dell’organizzazione.

 

 

Il Report: non solo un obbligo, ma un’opportunità

Se si decide di comunicare i risultati, la ISO 14064-1 prevede la redazione di un vero e proprio GHG Report. Non si tratta di un semplice elenco di numeri, ma di un documento completo che include:

  • Gli obiettivi e la politica ambientale dell’organizzazione
  • I destinatari del report
  • I confini scelti e il periodo di riferimento
  • Il modello di gestione dell’inventario
  • I risultati, ovviamente, ma anche il modo in cui sono stati ottenuti

Questo report è fondamentale per trasparenza, tracciabilità e credibilità verso stakeholder interni ed esterni.

 

 

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Applicare la ISO 14064-1 può sembrare complesso, ma oggi esistono strumenti avanzati che semplificano il processo. Il software di Green Future Project è pensato proprio per questo: monitorare, calcolare e rendicontare le emissioni di gas serra in modo semplice, intuitivo e conforme alla norma.

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