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Rendicontazione ESG: Il Bilancio di Sostenibilità e nuove tecnologie di monitoraggio

Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un tema di cruciale importanza per le imprese di tutto il mondo. Sempre più aziende si stanno impegnando ad adottare pratiche sostenibili e a rendicontare i loro progressi in modo trasparente. In questo contesto, il bilancio di sostenibilità è diventato uno strumento essenziale per comunicare l'impegno delle aziende nei confronti dell'ambiente, della società e della governance.

Il Bilancio di Sostenibilità: un passo fondamentale verso un futuro più responsabile


Ma che cos'è esattamente il bilancio di sostenibilità? È un documento che offre una visione completa delle prestazioni dell'azienda dal punto di vista della sostenibilità. Esso fornisce informazioni sulle politiche, le strategie, gli obiettivi e le azioni intraprese dall'azienda per ridurre l'impatto ambientale, promuovere il benessere sociale e garantire una gestione aziendale responsabile. Il bilancio di sostenibilità consente alle aziende di trasmettere in modo chiaro e trasparente il proprio impegno verso la sostenibilità e gli obbiettivi ESG (ambientale, sociale e di governance) a tutti gli stakeholder, inclusi i dipendenti, i clienti, gli investitori e la comunità.

Il contesto normativo

Per rendere il bilancio di sostenibilità ancora più significativo, è fondamentale comprendere il contesto normativo in cui le aziende operano. Negli ultimi anni, l'Unione Europea ha adottato una serie di importanti normative volte a promuovere la sostenibilità e ad incoraggiare le imprese a rendicontare in modo accurato e trasparente le proprie prestazioni sostenibili.

Uno dei pilastri fondamentali dell'agenda europea per la sostenibilità è il Green Deal, un piano ambizioso che mira a rendere l'Europa il primo continente neutro dal punto di vista climatico entro il 2050. In questo contesto, sono state introdotte diverse normative che definiscono gli obblighi e i requisiti per la rendicontazione di sostenibilità.

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è uno degli sviluppi più significativi nel campo della rendicontazione di sostenibilità. Questa nuova direttiva europea, proposta a luglio 2021, sostituirà la precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD) e introdurrà requisiti più rigorosi per la rendicontazione di informazioni sostenibili. La CSRD estenderà l'obbligo di rendicontazione alle grandi imprese (incluse le imprese quotate) e richiederà che il bilancio di sostenibilità sia soggetto a un'assicurazione esterna. Questo contribuirà a garantire l'affidabilità delle informazioni divulgate e a rafforzare la trasparenza verso gli stakeholder.

NFRD vs CSRD

Lefebvre Sarrut’s infographic in association with GRI (Global Reporting Initiative) and MEP Pascal Durand, CSRD rapporteur - CSRD Essentials, 2024

La Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) è un'altra normativa europea che ha un impatto significativo sulla rendicontazione di sostenibilità. La SFDR obbliga le istituzioni finanziarie, come banche, compagnie di assicurazione e gestori di asset, a fornire informazioni dettagliate sulla sostenibilità dei loro prodotti e servizi finanziari. Questo include la divulgazione di informazioni sulle politiche di investimento sostenibile, sui rischi legati alla sostenibilità e sull'impatto delle attività finanziarie sull'ambiente e sulla società. L'obiettivo della SFDR è consentire agli investitori di prendere decisioni informate e promuovere gli investimenti sostenibili.

Un altro strumento chiave nell'ambito del bilancio di sostenibilità è la Tassonomia Europea. Questo strumento classifica le attività economiche in base a una serie di criteri di sostenibilità, consentendo agli investitori e alle aziende di valutare e comunicare l'impatto ambientale delle proprie attività. La Tassonomia fornisce una guida chiara sulle attività che contribuiscono agli obiettivi ambientali dell'UE, come la mitigazione dei cambiamenti climatici, la transizione verso un'economia circolare e la protezione della biodiversità.

Infine, la Corporate Sustainability Due Diligence (CSDDD o CS3D) è un'iniziativa che mira a garantire che le imprese siano responsabili per gli impatti sociali e ambientali delle loro catene di fornitura. Formalmente approvata dal Consiglio dell'Unione Europea il 24 maggio 2024, la CSDDD richiede alle imprese di condurre una valutazione dei rischi e degli impatti delle loro catene di fornitura, identificando e affrontando eventuali violazioni dei diritti umani, degli standard ambientali e sociali. L'obiettivo è garantire che le imprese adottino una gestione responsabile delle loro catene di fornitura e prevenire il coinvolgimento in pratiche negative per l'ambiente e la società. [Link ufficiale della Commissione Europea]

In conclusione, il contesto normativo europeo ha un impatto significativo sulla rendicontazione di sostenibilità delle aziende. Le normative come la CSRD, la SFDR, la Tassonomia Europea e la CSDDD forniscono un quadro normativo chiaro e vincolante per il bilancio di sostenibilità. Rispettare queste normative non solo aiuta le aziende a conformarsi alle leggi vigenti, ma contribuisce anche a migliorare la trasparenza, la fiducia degli stakeholder e a guidare l'adozione di pratiche sostenibili nel settore aziendale. I bilanci di sostenibilità sono quindi uno strumento cruciale per garantire una comunicazione chiara e affidabile delle informazioni sostenibili.

Standard di Rendicontazione

Nel panorama del bilancio di sostenibilità e report ESG, i framework e gli standard di rendicontazione giocano un ruolo fondamentale nel garantire l'affidabilità, la comparabilità e la trasparenza delle informazioni non finanziarie divulgate dalle aziende. Vediamo nel dettaglio due importanti framework di rendicontazione: il Global Reporting Initiative (GRI) e i Nuovi Environmental, Social, and Governance Reporting Standards (ESRS).

Il Global Reporting Initiative (GRI) è uno dei framework di rendicontazione di sostenibilità più rinomati e ampiamente utilizzati a livello globale. Il GRI fornisce linee guida dettagliate e una struttura per la redazione di bilancio di sostenibilità. Il suo obiettivo principale è fornire un quadro completo per la rendicontazione delle prestazioni economiche, ambientali e sociali delle aziende. Il GRI guida le aziende nella definizione dei contenuti e dei parametri da includere nel bilancio di sostenibilità, fornendo una serie di indicatori di performance (KPI) che consentono di misurare e monitorare i progressi nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Un altro importante sviluppo nel campo del reporting di sostenibilità è l'introduzione dei Nuovi Environmental, Social, and Governance Reporting Standards (ESRS) dall'International Financial Reporting Standards (IFRS) Foundation. Questi nuovi standard mirano a migliorare la qualità e l'armonizzazione delle informazioni non finanziarie divulgate dalle aziende, contribuendo a integrare meglio le informazioni finanziarie e non finanziarie nei bilanci aziendali. Gli ESRS offrono una struttura basata su principi per la rendicontazione di informazioni ambientali, sociali e di governance, che vanno oltre le tradizionali informazioni finanziarie. Questo approccio integrato consente alle aziende di fornire una visione completa delle loro prestazioni sostenibili e del modo in cui la sostenibilità è integrata nella strategia aziendale. Gli ESRS promuovono una maggiore coerenza, comparabilità e trasparenza nella rendicontazione delle informazioni non finanziarie.

ESRS o GRI?

Con l'entrata in vigore della nuova CSRD, emerge una domanda cruciale per chi deve redigere un bilancio di sostenibilità: in cosa si differenziano gli standard ESRS e GRI?

Entrambi gli standard coprono temi legati alla sostenibilità, ambiente, temi sociali e governance. Nel settembre 2023, EFRAG e il Global Reporting Initiative hanno annunciato l’interoperabilità dei due standard, rendendo disponibile una mappatura tra i requisiti di informativa e i datapoint di ciascun insieme. Questo permetterà di snellire i processi ed eliminare la doppia rendicontazione. Le aziende che utilizzano gli ESRS saranno considerate come rendicontanti "with reference" agli standard GRI.

Le principali differenze sono due:

1. Obbligatorietà degli ESRS: Gli ESRS sono obbligatori per grandi imprese e quelle quotate nell'UE, mentre i GRI sono volontari. Le aziende soggette agli ESRS devono conformarsi a criteri legali più stringenti.

2. Principio di materialità: Gli ESRS evidenziano sia l’impatto delle attività aziendali sui temi ESG sia i rischi di tali tematiche sulla situazione finanziaria (doppia materialità: d’impatto e finanziaria). I GRI, invece, si concentrano solo sulla materialità d’impatto su ambiente e società. Questo mira a portare il reporting di sostenibilità a un livello di maturazione simile a quello del reporting finanziario, rendendo le informazioni più chiare, comparabili e affidabili.

Rendicontare le iniziative sostenibili offre numerosi vantaggi per le aziende. In primo luogo, migliora la trasparenza e la fiducia degli stakeholder, dimostrando un impegno tangibile verso la sostenibilità. In secondo luogo, consente alle aziende di identificare aree di miglioramento e di stabilire obiettivi concreti per il futuro. Inoltre, il bilancio di sostenibilità può contribuire a mitigare i rischi, migliorare l'efficienza operativa e accedere a nuovi mercati e opportunità di investimento.

Rendicontazione: Le fasi chiave per un bilancio di sostenibilità significativo


La rendicontazione di sostenibilità richiede un processo strutturato e metodologico per garantire la qualità e la pertinenza delle informazioni divulgate. Ecco alcune fasi chiave del processo di creazione del bilancio di sostenibilità:

1. L'analisi di materialità e definizione della strategia di sostenibilità aziendale: Prima di iniziare a redigere un bilancio di sostenibilità, l'azienda deve identificare i temi materiali, cioè quelli che sono rilevanti per l'azienda e per i suoi stakeholder. Questa analisi permette di concentrarsi sugli aspetti più significativi e di definire una strategia di sostenibilità coerente con gli obiettivi aziendali.

Per rendere più immediata la rappresentazione di questa analisi e del confronto tra l'azienda e i suoi stakeholder, viene spesso utilizzata una matrice di materialità. Questa matrice grafica offre una fotografia immediata dei temi materiali identificati e della loro importanza relativa per l'azienda e per gli stakeholder.

Attraverso la matrice di materialità, i temi vengono posizionati su un asse in base alla loro importanza per l'azienda (ad esempio, l'impatto finanziario, l'impatto sull'immagine aziendale) e sulla loro rilevanza per gli stakeholder (ad esempio, preoccupazioni ambientali, questioni sociali). Ciò consente di visualizzare in modo chiaro e sintetico i temi che richiedono maggiore attenzione e azione da parte dell'azienda.

Esempio Gruppo Nexi 2020

 

Matrice-di-materialità-esempio


2. Impostazione della governance: Il bilancio di sostenibilità richiede una governance solida. È necessario stabilire ruoli e responsabilità chiari all'interno dell'azienda, coinvolgendo le diverse funzioni e livelli gerarchici. Inoltre, è importante definire un sistema di monitoraggio e controllo per garantire l'accuratezza e l'affidabilità delle informazioni riportate.

3. Individuazione degli impatti rilevanti: Durante questa fase, l'azienda identifica gli impatti significativi delle proprie attività sulla sostenibilità. Ciò può includere l'analisi dell'impatto ambientale, sociale ed economico delle attività aziendali e delle relative catene di fornitura.

4. Prioritizzazione degli impatti - double materiality: La double materiality considera sia l'impatto dell'azienda sull'esterno (impatti esterni) che l'impatto dell'esterno sull'azienda (rischi esterni). È importante valutare gli impatti sia dal punto di vista dell'azienda che degli stakeholder esterni per definire le priorità e stabilire obiettivi rilevanti.

5. Definizione e coinvolgimento degli stakeholder: Gli stakeholder, come i dipendenti, i clienti, gli investitori e le comunità locali, hanno interessi diversi nei confronti dell'azienda. È fondamentale coinvolgerli nel processo di rendicontazione di sostenibilità per comprendere le loro aspettative e per identificare gli impatti rilevanti per ciascun gruppo.

6. Lista dei temi materiali da rendicontare: Sulla base dell'analisi di materialità e del coinvolgimento degli stakeholder, l'azienda può definire una lista dei temi materiali da includere nel bilancio di sostenibilità. Questi temi dovrebbero riflettere gli aspetti chiave della sostenibilità che sono importanti per l'azienda e i suoi stakeholder.

7. Tradurre i temi materiali in KPI: Una volta definiti i temi materiali, è necessario stabilire indicatori chiave di performance (KPI) per misurare e monitorare i progressi dell'azienda su ciascun tema. I KPI dovrebbero essere quantificabili, misurabili nel tempo e pertinenti rispetto agli obiettivi di sostenibilità dell'azienda.

Le fasi relative alla creazione del bilancio di sostenibilità sono interconnesse e richiedono un approccio olistico per ottenere un report significativo e di qualità. È importante sottolineare che la rendicontazione di sostenibilità non è un evento isolato, ma un processo continuo che richiede un costante monitoraggio e adattamento alle nuove sfide e opportunità che si presentano nel contesto aziendale.

Un bilancio di sostenibilità ben strutturato e trasparente può fornire una panoramica completa delle prestazioni sostenibili di un'azienda, dimostrando il suo impegno verso una gestione responsabile. Inoltre, il processo di rendicontazione di sostenibilità può contribuire a guidare l'azienda verso una maggiore consapevolezza delle proprie azioni e all'adozione di decisioni più sostenibili nel futuro.

Monitoraggio delle emissioni di CO2e, utenze e consumi energetici: la tecnologia a supporto delle imprese

La tecnologia è un prezioso alleato per le imprese che vogliono implementare una strategia ESG efficace. Grazie a strumenti e soluzioni innovative, le aziende possono affrontare le sfide legate all'ESG in modo efficiente.

Una componente chiave della rendicontazione ESG è il monitoraggio delle emissioni di carbonio, dei consumi energetici e delle utenze, poiché il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più urgenti che dobbiamo affrontare come società.

Il monitoraggio della Carbon Footprint, consente alle aziende di valutare l'impatto ambientale delle proprie attività e di identificare le aree in cui è necessario apportare miglioramenti per ridurre l'emissione di gas a effetto serra. Ciò va di pari passo con gli obiettivi di sostenibilità e la riduzione dell'impronta ambientale complessiva di un'azienda.

Green Future Project offre una piattaforma unica per il monitoraggio delle emissioni di carbonio e dei consumi energetici e delle utenze aziendali (acqua, gas, elettricità); oltre che per la compensazione delle emissioni residue attraverso progetti ambientali legati ai crediti di carbonio

Questo strumento semplificato converte i dati energetici in emissioni di CO2 equivalenti, consentendo una valutazione precisa dell'impatto delle attività aziendali, che può poi essere utilizzata anche a fini di rendicontazione nel bilancio di sostenibilità aziendale.

Inoltre, la tecnologia fornisce strumenti avanzati di analisi per identificare aree di miglioramento basate sui dati. La piattaforma di Green Future Project offre una dashboard di facile consultazione per individuare inefficienze e generare reportistica. La tecnologia diventa quindi uno strumento potente per ottimizzare le strategie ESG e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità delle imprese.

 


 

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Bilancio di Sostenibilità aziendale - Carbon Footprint