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Spesso scambiata per una tra le tante alghe marine, la Posidonia oceanica è in realtà una pianta marina, dotata di radici, fusto e foglie. Una risorsa preziosissima e troppo spesso sottovalutata. Endemica del Mar Mediterraneo, la Posidonia un tempo ricopriva vasti fondali marini, formando praterie sottomarine rigogliose e pulsanti di vita.

Queste vere e proprie foreste marine svolgono un ruolo essenziale per l’equilibrio ecologico, favorendo un’elevata biodiversità marina, migliorando la qualità dell’acqua, rallentando l’erosione delle coste e contribuendo alla regolazione del clima. Con la loro lenta ma costante crescita sono tra gli ecosistemi più antichi e stabili, ma anche tra i più fragili.

 

Quali sono le minacce e i benefici della Posidonia oceanica

Negli ultimi decenni, le praterie di Posidonia oceanica si sono drasticamente ridotte a causa di numerosi fattori: 

  • Pesca a strascico: danneggia i fondali e sradica le piante
  • Ancoraggi di barche e yacht: strappano intere porzioni di prateria
  • Inquinamento: riduce la qualità dell’acqua, compromettendo la fotosintesi 
  • Urbanizzazione costiera: altera le correnti e i sedimenti marini

Queste pressioni riducono la qualità dell’acqua, limitano la luce solare indispensabile per la fotosintesi e danneggiano direttamente le piante, scatenando una serie di effetti negativi che si ripercuotono sull’intero ecosistema marino e danneggiando quindi non solo la Posidonia ma anche tutti gli organismi che da essa dipendono: molluschi, pesci, crostacei e spugne.

Eppure, la Posidonia oceanica svolge servizi ecosistemici fondamentali. Le sue estese praterie sono habitat vitali per il 20-25% delle specie marine del Mediterraneo, tra cui anche alcune a rischio di estinzione. Oltre a fornire rifugio e nutrimento, producono ossigeno e assorbono grandi quantità di CO₂, aiutando a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e rallentano il moto ondoso, proteggendo le spiagge dalla forza del mare.

Ecosistema della Posidonia oceanica - infografica

 

Posidonia spiaggiata non è un problema ma un fenomeno naturale

Quando ci imbattiamo in ammassi scuri e fibrosi sulla battigia, è facile pensare che si tratti di alghe morte. In realtà si tratta di Posidonia oceanica spiaggiata, dunque materiale vegetale del tutto naturale che svolge un’importante funzione ecologica.

Questi accumuli prendono il nome di banquettes e si formano quando le foglie morte della Posidonia trasportate dalle correnti e dalle onde si depositano lungo la linea di costa, e sono elementi fondamentali per la protezione delle spiagge.

Infatti, svolgono numerose funzioni chiave: contrastano l’erosione costiera perché fungono da barriera naturale, assorbendo l’energia delle onde e riducendo l’asportazione della sabbia; trattengono la sabbia, impedendo che venga trasportata via e contribuendo alla stabilità della spiaggia; proteggono gli habitat costieri creando micro-ambienti dove possono vivere piccoli organismi e insetti marini.

Soprattutto durante i periodi non turistici, è molto importante non rimuovere le banquette di Posidonia e lasciarle dove si trovano per far sì che mantengano queste preziose funzioni.

 

PosiFARM: il progetto di rigenerazione nel golfo di Napoli

Di fronte al rapido declino delle praterie di Posidonia oceanica, è fondamentale agire con soluzioni concrete e innovative per favorirne la rigenerazione e salvaguardare l’equilibrio dell’ecosistema marino. Con questo obiettivo nasce PosiFARM, un progetto promosso dall’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, dal suo ente gestore CSI Gaiola Onlus e dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn.

Il cuore del progetto è la coltivazione della Posidonia a partire dai suoi frutti, chiamati "olive di mare", che, trasportati dalle correnti, approdano sulle spiagge. Una parte di questi frutti viene recuperata e fatta germogliare in vasche apposite, dove le giovani piantine possono rafforzarsi in un ambiente controllato, prima di essere reintrodotte in mare.

Parallelamente, un’altra parte dei semi viene seminata direttamente sui fondali marini del Parco della Gaiola, in aree selezionate in base alle condizioni ideali per favorire l’attecchimento e la crescita delle nuove praterie. Un gesto semplice, ma fondamentale per restituire vita ai fondali di Posillipo.

 

Vasche con le piantine di Posidonia oceanica (2)


Come finanziare i progetti grazie a Green Future Project

Green Future Project offre strumenti concreti e innovativi per sostenere la rigenerazione della Posidonia oceanica e proteggere l’ecosistema marino del Mediterraneo.

Attraverso un sistema digitale avanzato e trasparente, aziende e organizzazioni possono partecipare attivamente al finanziamento di progetti ad alto impatto ambientale. Grazie alla nostra dashboard interattiva, è possibile monitorare in tempo reale lo stato di salute delle praterie di Posidonia e accedere a dati scientifici verificati, geolocalizzati e costantemente aggiornati.

Questa tracciabilità garantisce un impegno reale, misurabile e coerente con i principi della sostenibilità ambientale, offrendo una risposta concreta al rischio di greenwashing.

Inoltre, per rendere ancora più semplice e immediata la comunicazione del proprio impatto positivo, il nostro widget personalizzabile può essere integrato direttamente nel sito web dell’azienda. Questo strumento permette di condividere i risultati in modo visibile e accessibile: metriche aggiornate, immagini del progetto e progressi tangibili che ispirano fiducia e coinvolgono attivamente clienti, dipendenti e partner.

Con Green Future Project, finanziare un progetto ambientale significa attivare una rete di valore e trasparenza, dove ogni contributo conta e lascia un segno reale sul territorio.