Viviamo in un mondo dove tutto ciò che è digitale viene percepito come “leggero”, immateriale, privo di conseguenze tangibili per l’ambiente. Navigare sul web, mandare un’email, archiviare dati nel cloud o partecipare a una videochiamata, sono tutte azioni apparentemente innocue che, in realtà, richiedono una notevole quantità di energia e generano emissioni digitali.
È da questa consapevolezza che nasce Karma Matrix, un marchio registrato che diventa ufficialmente parte di Green Future Project Group, con una missione chiara: misurare e ridurre l’impatto dei digital asset e promuovere la sostenibilità digitale nelle aziende.
Karma Matrix è il risultato di anni di ricerca e sviluppo nel campo della sostenibilità digitale. Il brand ha creato un algoritmo proprietario e un metodo scientifico di calcolo capace di quantificare le emissioni digitali generate dagli asset digitali di un’azienda: dai siti web alle email, dalle chat alle videochiamate, fino al cloud e, in prospettiva, all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Un approccio innovativo che consente alle imprese di rendere visibile l’invisibile, monitorando il proprio inquinamento digitale e fornendo gli strumenti per ridurlo. In un contesto in cui la gestione delle proprietà digitali diventa sempre più strategica, Karma Matrix rappresenta una vera e propria evoluzione nel campo del digital asset management sostenibile.
Nel tempo, il lavoro di Karma Matrix si è esteso oltre i confini delle pagine web. È emersa la necessità di un supporto scientifico e tecnologico più solido, capace di potenziare l’innovazione e di trasformare la misurazione da semplice monitoraggio dei singoli asset digitali (email, chat, siti web) a una valutazione completa dell’intero ecosistema digitale di un’azienda.
Da questa esigenza è nata una collaborazione strategica con Green Future Project Group, culminata nell’acquisizione di Karma Matrix. L’obiettivo: unire competenze e know-how per sviluppare una tecnologia per il calcolo della footprint digitale capace di affrontare ambiti più complessi, come le infrastrutture cloud e l’uso dell’intelligenza artificiale, e creare un ecosistema di misurazione integrato.
Questa visione condivisa permette oggi di ottenere una panoramica dell’impatto dei propri asset digitali, individuando azioni mirate per ridurlo e per rendere ogni processo più efficiente e sostenibile.
L’inquinamento digitale è una realtà sempre più rilevante, causata dal massiccio consumo di energia e risorse necessario a sostenere l’infrastruttura digitale globale: dai grandi data center fino alle attività quotidiane come l’invio di email o lo streaming.
Secondo l’International Energy Agency e l’UNEP, il settore ICT è oggi responsabile di circa il 3,7-4% delle emissioni globali di CO₂ equiv., con una crescita stimata del 6% all’anno se non si adottano politiche di efficienza e compensazione. Si tratta di un contributo paragonabile a quello dell’intera aviazione civile.
I data center, che alimentano il cloud e i nostri digital asset, consumano circa l’1% dell’elettricità mondiale, e fino al 20% di questa energia serve solo per il raffreddamento (Uptime Institute, 2021).
Anche i comportamenti quotidiani non sono immateriali: stime diffuse indicano che l’invio di un’email “semplice” può generare circa 0,3 g CO₂e, mentre la presenza di allegati può far salire l’impronta fino a decine di grammi a messaggio (in base a dimensione e percorso di rete).
Proprio per questo, Karma Metrix nasce per analizzare la carbon footprint delle proprietà digitali, offrendo una visione chiara delle emissioni generate e proporre strategie di ottimizzazione che riducono i consumi energetici e migliorano le prestazioni, anche in termini di marketing e reputazione del brand.
L’ingresso di Karma Matrix nel Green Future Project Group rappresenta un passo decisivo verso una sostenibilità a 360°.
Green Future Project accompagna da sempre le aziende nel percorso di decarbonizzazione e ora, grazie a Karma Matrix, può offrire soluzioni tecnologiche avanzate anche per la riduzione dell’inquinamento digitale.
Insieme, le due realtà consentono alle imprese di: