Nel mondo del packaging e del visual merchandising, dove design, innovazione e performance convivono quotidianamente, Brandart rappresenta un esempio concreto di come la sostenibilità possa essere una leva strategica di eccellenza.
A guidare questa trasformazione è Francesca Bergamaschi, Responsabile Compliance e Sostenibilità del Gruppo, che porta con sé un percorso internazionale ricco di esperienze nel campo della diplomazia, dei diritti umani e della responsabilità sociale d’impresa.
La sua visione che unisce rigore, consapevolezza e innovazione riflette l’approccio olistico di Brandart, un modello in cui la sostenibilità non è un obbligo ma un valore fondante, e in questa intervista Francesca racconta come l’azienda stia costruendo un futuro basato su fiducia, dati e cultura condivisa.
“Attualmente ricopro il ruolo di Responsabile Compliance e sostenibilità del Gruppo Brandart, impegnata nello sviluppo delle strategie di sostenibilità, nella gestione dei rischi ESG a livello Corporate e lungo tutta la catena del valore.”
Il tuo ruolo è complesso: integra compliance, sostenibilità ed eccellenza. Come convivono questi tre aspetti nel tuo lavoro quotidiano?
“In Brandart compliance, sostenibilità ed eccellenza non sono tre pilastri separati, ma dimensioni strettamente intrecciate. La compliance assicura che ogni processo rispetti standard normativi e qualitativi sempre più stringenti; la sostenibilità guida le nostre scelte progettuali, di supply chain e di governance; l’eccellenza garantisce che queste dimensioni si traducano in valore concreto per i nostri clienti, senza compromessi tra innovazione, performance e responsabilità.” Commenta Francesca.
È un equilibrio dinamico che governiamo ogni giorno con dati tracciabili, processi integrati e un approccio di miglioramento continuo”.
Spesso la sostenibilità viene vista come un ostacolo, come ha reagito il team di Brandart all’introduzione della sostenibilità? C’è stato entusiasmo, resistenza, curiosità?
“La sostenibilità non è mai stata percepita come un elemento esterno o imposto: è parte del DNA di Brandart fin dalla sua fondazione.”
“Già nei primi anni 2000 ci siamo certificati ISO 9001, ponendoci come pionieri nell’integrare principi ESG nel settore del packaging e del visual merchandising. Il team ha quindi accolto questa visione con entusiasmo e senso di responsabilità, riconoscendola come un motore di innovazione e di crescita, non come un vincolo.”
Brandart ha un ecosistema di stakeholder molto sviluppato, coinvolgere fornitori, partner e collaboratori non è mai semplice: quali strategie avete trovato più efficaci?
“La chiave è costruire relazioni di fiducia e di lungo periodo. Le visite regolari ai siti produttivi, la formazione dedicata e una comunicazione chiara e trasparente ci hanno permesso di allineare i nostri partner agli standard Brandart. Questo approccio non si limita a trasferire regole, ma crea una cultura condivisa di responsabilità e innovazione.”
In che modo Green Future Project vi sta supportando nel vostro percorso?
“Green Future Project è per noi un alleato con una visione fortemente avanguardistica. Ci supporta nel tradurre la sostenibilità in strumenti concreti, aiutandoci a navigare con chiarezza un panorama normativo e comunicativo in rapida evoluzione. Grazie al loro approccio innovativo, possiamo rafforzare il nostro posizionamento e coinvolgere la nostra comunità con progetti ad alto impatto.”
Guardando al futuro, come pensi che la sostenibilità potrà trasformare la governance aziendale e i processi decisionali futuri di Brandart, e quali consigli daresti a chi si approccia a questa tematica per la prima volta?
“La sostenibilità diventerà sempre più un driver strutturale delle decisioni strategiche. Questo significa governance basata su dati certificati, metriche ESG integrate nei KPI aziendali e processi decisionali che tengono conto non solo di efficienza e qualità, ma anche di impatto sociale e ambientale. La nostra roadmap prevede l’adozione di strumenti digitali avanzati, dal digital twin all’analisi predittiva, per rendere la sostenibilità parte integrante del business model.
Per chi fa il primo passo verso il mondo ESG la chiave è la consapevolezza: comprendere che la sostenibilità non è un progetto isolato, ma un mindset che deve permeare l’organizzazione. Suggerirei di partire da tre elementi:
Solo così la sostenibilità può diventare una leva di crescita e non un mero adempimento.”. Conclude Francesca.
Dalle sue parole emerge una visione chiara: la sostenibilità non è un traguardo, ma un percorso continuo di miglioramento e consapevolezza.
Per Brandart, significa trasformare i principi ESG in scelte concrete, capaci di generare valore lungo tutta la filiera, dal design alla governance, fino alle relazioni con partner e fornitori. Un impegno che conferma come l’eccellenza non possa più prescindere dalla responsabilità, e come la sostenibilità, quando è autentica e condivisa, diventi una forza capace di guidare l’evoluzione stessa del business.
È da esempi come questo che Green Future Project trae ispirazione per continuare ad affiancare le imprese con strumenti innovativi e iniziative ad alto impatto.