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Quando e come 50.000 aziende saranno soggette alla Corporate Sustainability Reporting Directive

Lo scorso Novembre, la Commissione europea ha adottato la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Tale direttiva ha l’obiettivo di colmare le lacune sulle attuali pratiche di rendicontazione in materia di sostenibilità ed è parte integrante del Green Deal europeo e dell'Agenda per la finanza sostenibile. La CSRD si applicherà a più di 50.000 imprese con lo scopo di aumentare la trasparenza del loro bilancio di sostenibilità e permettere agli investitori di confrontare le loro performance environmental, social, and governance (ESG).

Cos'è la Corporate Sustainability Reporting Directive?

La CSRD è la nuova direttiva europea che obbliga le imprese a comunicare le performance ESG. La direttiva sostituisce la Non-Financial Reporting Directive (NFRD) del 2014, che non è in linea con gli attuali obiettivi di sostenibilà della UE. Al fine di costruire un’economia più sostenibile, l’UE sta migliorando i suoi standard di rendicontazione, fornendo metriche ESG più affidabili e trasparenti ai mercati finanziari così da attrarre nuovi investitori.

A chi si applica la CSRD?

Circa 50.000 aziende (delle quali il 75% appartiene all’Area Economica Europea) saranno interessate dalla CSRD. Ciò rappresenta un grande balzo in avanti considerando che solo 11.000-17.000 imprese erano soggette alla NFRD. 

La CSRD coinvolge un’ampia gamma di aziende che operano nell’UE, incluso quelle quotate sui mercati regolamentati dall’UE, le grandi società, e le imprese extra UE aventi filiali o succursali nell’UE. Sebbene la direttiva sia stata varata dall’UE, la sua applicazione si estende anche a molte aziende britanniche. 

In base alle line guida dell’UE, un’azienda viene considerata una grande impresa se soddisfa almeno due dei seguenti criteri:

  • Un numbero di dipendenti maggiore di 250
  • Un fatturato annuo di oltre 50 milioni di euro
  • Un bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro

D’altra parte, il processo di reporting di sostenibilità per le piccole e medie imprese (PMI) sarà più semplificato di quello delle grandi aziende. Le PMI disporranno anche di un periodo transitorio di due anni (2026-2028), durante il quale potranno chiedere una deroga che le esenterà dall’obbligo di rendicontazione. L’UE definisce le PMI come aziende che abbiano:

  • Meno di 250 dipendenti
  • Un fatturato annuo inferiore ai 50 milioni di euro
  • Un bilancio annuo minore di 43 milioni di euro.

Cosa prevede la CSRD?

Le aziende dovranno pubblicare un rapporto di sostenibilità annuale includendo informazioni su temi ambientali (obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con l’accordo di Parigi, Tassonomia UE, rischi climatici), responsabilità sociale e trattamento dei dipendenti, rispetto dei diritti umani, anticorruzione, e diversità nei consigli di amministrazione delle società in termini di età, sesso, istruzione, e formazione professionale.

Al fine di rispettare le nuove regole sulla rendicontazione di sostenibilità introdotte dalla CSRD, le aziende dovranno:

  • Rendicontare sia l’impatto delle tematiche di sostenibilità sulla propria attività (materialità finanziaria) che l’impatto della propria attività sulle persone e sul pianeta (materialità d’impatto). Questo nuovo concetto, introdotto dalla CSRD, è chiamato doppia materialità o doppia rilevanza.
  • Effettuare un’analisi retrospettiva e prospettica utilizzando sia informazioni quantitative che qualitative.
  • Rendere pubbliche informazioni legate all’impatto sul clima, incluse le emissioni di carbonio indirette generate dalla catena di valore dell’azienda (scope 3).
  • Verificare i dati prima della pubblicazione.

Quando entrerà in vigore la CSRD?

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) inizierà ad essere applicata a partire dall’anno fiscale 2024. Per prepararsi ad adempiere alla direttiva, le imprese devono definire le proprie strategie ESG prima possibile. La CSRD entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'UE.

Le grandi imprese dovranno divulgare il loro primo report, in conformità con gli standard di sostenibilità europei, nel 2024. Tutti gli Stati Membri dell’UE dovranno recepire la direttiva CSRD entro il 6 Luglio 2024.

La direttiva CSRD verrà attuata in quattro fasi: 

  1. Le aziende già soggette alla direttiva NFRD dovranno iniziare la rendicontazione nel 2025, con riferimento all’esercizio finanziario del 2024.
  2. Le grandi imprese che non erano ancora soggette alla direttiva NFRD dovranno iniziare la rendicontazione nel 2026, con riferimento all’esercizio finanziario del 2025.
  3. Le PMI quotate (a eccezione delle microimprese), gli enti creditizi piccoli e non complessi, e le imprese di assicurazione captive, dovranno iniziare la rendicontazione nel 2027, con riferimento all’esercizio finanziario del 2026.
  4. Le aziende extra UE con un fatturato netto superiore ai 150 milioni di euro nell’UE e che hanno almeno una filiale o una succursale nell'UE che supera tali soglie dovranno iniziare la rendicontazione nel 2029, con riferimento all’esercizio finanziario del 2028.

L’esatto ammontare delle sanzioni per il mancato adempimento alla direttiva non sono ancora note, ma, come definito dalla Commissione europea, le aziende che non rispettano la CSRD potrebbero incorrere in multe salate.

Conclusioni

La CSRD è un passo fondamentale per migliorare la trasparenza e la qualità del bilancio di sostenibilità delle imprese. Infatti, la direttiva è stata già adottata da oltre 60 Paesi nel mondo! La CSRD coinvolgerà migliaia di aziende e i loro investitori, quindi è importante sapere quando e come interesserà la tua azienda. Speriamo che questo articolo ti sia stato utile a capirlo un pò meglio.

 

Come può aiutarti Green Future Project? 

Tra le molteplici scadenze, i requisiti e gli altri aspetti legati alla direttiva, la conformità alla CSRD può sembrare un compito arduo. L'Energy Management & Carbon Footprint di Green Future Project può semplificare il processo di reporting e fornire tutti i dati necessari, pronti per essere esaminati.

Potrete calcolare le emissioni dirette e indirette di CO2 della vostra azienda e monitorare i consumi energetici in real-time, identificando le aree di miglioramento e mettendo in atto azioni concrete per realizzare la vostra strategia ESG.

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