Quando sostenibilità e gestione del rischio parlano la stessa lingua, l’innovazione diventa metodo. Con Claudia Volpato, Senior Manager Global Sustainability & Corporate Affairs di JAKALA, esploriamo come integrare ESG e risk management generi decisioni più solide, dati tracciabili e fiducia duratura, un percorso che Green Future Project contribuisce a rendere misurabile e comparabile.
Chi è Claudia Volpato e il suo percorso in JAKALA
Ci accompagni attraverso le tappe principali della tua carriera e il tuo incarico in JAKALA?
“Ho iniziato il mio percorso professionale in ambito operativo, occupandomi di logistica, customer service e processi integrati. Esperienze che mi hanno permesso di conoscere da vicino il funzionamento dell’organizzazione e l’importanza di connettere in modo efficace persone, sistemi e risultati.”
Oggi, nel ruolo di Senior Manager Global Sustainability & Corporate Affairs in JAKALA, contribuisce a disegnare e consolidare la funzione ESG del gruppo, supporta il management nella definizione delle strategie di sostenibilità e coordina la governance del rischio a livello internazionale. “Queste leve non sono soltanto strumenti di controllo, ma possono trasformare radicalmente il modo in cui un’azienda crea valore e costruisce fiducia nel lungo periodo.”
Nella sua visione, sostenibilità e gestione del rischio non sono ambiti in contrasto, ma elementi complementari, infatti Claudia enfatizza: “Il mio obiettivo è accompagnare l’azienda in un percorso che unisce crescita, responsabilità e innovazione, rendendo la sostenibilità parte integrante delle scelte strategiche e non un progetto parallelo.”
Integrare sostenibilità e gestione del rischio: come riesci a bilanciare queste due dimensioni che, a volte, sembrano muoversi con logiche diverse?
“Il risk management garantisce solidità e continuità operativa; la sostenibilità, invece, amplia l’orizzonte temporale delle decisioni, spingendo a guardare oltre il breve termine” , spiega Claudia.
“Lavorare su entrambi i fronti significa trasformare la percezione stessa del rischio: da elemento da contenere a leva strategica per costruire resilienza, migliorare l’efficienza dei processi e rafforzare la fiducia degli stakeholder. Questo approccio permette di leggere i rischi non solo in chiave difensiva, ma anche come segnali utili per identificare nuove opportunità di crescita e differenziazione competitiva.”
“Il bilanciamento si raggiunge creando metriche comuni che rendano comparabili i dati ESG con quelli di risk management, adottando processi trasparenti che garantiscano accountability e sviluppando un linguaggio condiviso all’interno dell’organizzazione”, enfatizza Claudia.
Corporate sustainability e la partnership con Green Future Project
Quali sono gli aspetti della sostenibilità che hanno cambiato l’approccio alla gestione del rischio in JAKALA?
“La sostenibilità ha introdotto una nuova sensibilità e nuovi parametri di analisi. Non ci limitiamo più a valutare rischi finanziari o operativi, ma consideriamo anche dimensioni ambientali, sociali e reputazionali, che oggi incidono in maniera decisiva sulla continuità e sulla competitività di un’impresa.” Commenta Claudia.
“Questo cambio di prospettiva ci ha portati a integrare KPI ESG nei sistemi di controllo, rafforzare gli audit e investire in tracciabilità e qualità dei dati, garantendo trasparenza e comparabilità; così il risk management diventa più proattivo e multidimensionale, allineato alle attese di clienti, persone e stakeholder finanziari, e rafforza il capitale di fiducia dell’azienda.
Come si inserisce Green Future Project in questa prospettiva?
“Il contributo di GFP risulta fondamentale poiché mette a disposizione strumenti che consentono di rendere il percorso aziendale misurabile, comparabile e trasparente. Permette la trasformazione della strategia in dati oggettivi attraverso sistemi di tracciabilità e monitoraggio, facilitando così le attività di reporting e rafforzando la trasparenza organizzativa.” Sottolinea Volpato.
“Oltre all’aspetto tecnologico, Green Future Project promuove la creazione di un linguaggio condiviso tra le diverse società del gruppo, favorendo l’armonizzazione di approcci e metriche. Questo approccio incentiva una maggiore coesione interna e garantisce una comunicazione efficace e affidabile verso gli stakeholder esterni, facilitando la comprensione del valore generato dall’impegno aziendale.”
È emerso il concetto di trasparenza e responsabilità, quali sono le aspettative più forti che percepite dagli stakeholder?
“Gli stakeholder oggi chiedono innanzitutto coerenza: dichiarare obiettivi è importante, ma lo è ancora di più dimostrare i progressi reali e raccontare con trasparenza anche le sfide aperte. In questo senso, la trasparenza non significa solo celebrare i successi, ma anche riconoscere ciò che non è ancora perfetto, con la volontà di migliorare passo dopo passo.” spiega Claudia.
“La responsabilità, quindi, non si misura soltanto nei target fissati, ma nella capacità di rendere conto delle scelte, dei dati e dei risultati. In quest’ottica, i report ESG devono evolvere: da strumenti percepiti come adempimenti normativi a piattaforme di dialogo aperto, comparabile e costruttivo, capaci di generare fiducia e rafforzare la relazione con tutti gli stakeholder.”
Rischi emergenti e come affrontarli
Guardando al futuro, quali sfide e rischi emergenti legati alla sostenibilità ritieni che le aziende dovranno affrontare, e come possono prepararsi ad affrontarli?
“Nei prossimi anni le aziende affronteranno tre rischi emergenti legati alla sostenibilità:
- La catena del valore, dove diventa cruciale assicurare la conformità ESG di fornitori e partner;
- La qualità e comparabilità dei dati, senza cui le strategie risultano fragili e poco credibili;
- La rapidità dell’evoluzione normativa europea e internazionale, che impone una governance agile per evitare costi e perdita di competitività.
Per gestirli, il punto di partenza è duplice ed è qui il mio consiglio su come affrontarli: governance chiara e partecipazione delle persone.” evidenzia Claudia.
“Senza una governance chiara la sostenibilità rischia di frammentarsi in iniziative isolate, difficili da misurare e da governare. Allo stesso tempo, la partecipazione delle persone è essenziale: solo così i principi ESG diventano pratiche quotidiane e la sostenibilità entra nel modello di business, non come progetto parallelo, ma come leva coerente con le aspettative degli stakeholder e con l’evoluzione regolatoria.”
L’esperienza di Claudia Volpato mostra che, quando è integrata nel cuore delle strategie aziendali, la sostenibilità diventa una leva concreta di innovazione e fiducia. In JAKALA, visione sistemica e trasparenza trasformano la gestione del rischio in un percorso di crescita condivisa, di cui Green Future Project è orgoglioso di far parte.
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